CASCINA GARITINA
Nel segno della Barbera (fino al super-Nizza) senza scordare il Brachetto.
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Wine Gallery - CASCINA GARITINA
Undici etichette, in cui trionfano i rossi del Monferrato, a cominciare dalla Barbera d'Asti.
Ma nella gamma di Cascina Garitina c'è posto anche per i vitigni internazionali: lo dimostra un rosso come il morbidissimo “Vera Merlot”, prodotto con macerazione a freddo, classificato “Monferrato Rosso” esattamente come l'“Amis”, dove a un 50% di Merlot si aggiunge un 35% di Cabernet Sauvignon più un 15% di Barbera. Cabernet e Barbera restano sulle bucce per 20 giorni, per poi svolgere la malolattica in acciaio. Separato anche l'affinamento: il Merlot staziona nel legno nuovo per 16 mesi, la Barbera per 20 mesi e il Cabernet per due anni.
Sempre tra i vitigni internazionali, menzione speciale per il Pinot Nero prodotto da Gianluca Morino, l'“Alfero”; macerato a freddo, evolve solo in acciaio e viene imbottigliato nella primavera successiva, ma prima della commercializzazione resta in bottiglia per un anno e mezzo: un grande Pinot Nero, in cui si esaltano profumi, eleganza e profondità.
Tra gli autoctoni di Cascina Garitina è presente anche il Dolcetto d'Asti, nell'etichetta “Vera Dolcetto” (un rosso giovanile, fresco e fragrante), mentre è al centro di un vero rilancio un'altra varietà monferrina, il Brachetto, che Morino propone nell'etichetta “Niades”. Una bottiglia che dimostra la grande versatilità di questo vino antico, pronto a nuovo splendore: dall’aperitivo all’accostamento a cibi salati. E’ una nuova e libera concezione di consumo per questo vitigno aromatico piemontese. Il “Niades” non è dolce, nonostante la bassissima gradazione alcolica, appena 4 gradi.
Bollicine in rosso, benché lievissime, anche nel “Morinaccio sui Lieviti”, etichetta sperimentale in cui Morino – attraverso la pratica tradizionale della fermentazione in bottiglia – ripropone un vino della tradizione, a base di uve Barbera.
Ed è ovviamente sul vitigno più tipico dell'Astigiano che Cascina Garitina esprime le sue straordinarie interpretazioni, a cominciare dalla “Vera Barbera”, affinata in acciaio, per continuare con l'altrettanto beverina “Garitta”, etichetta ultra-rappresentativa dell'azienda, con in primo piano l'esuberanza del frutto e una perfetta acidità.
Particolare cura, poi, nella produzione della “Barbera d'Asti Superiore Caranti”, ricca e profonda, affinata per almeno 13 mesi in tonneaux.
Altra declinazione del vitigno, la Barbera d'Asti “Villalta”, da uve provenienti dall'omonima collina di Nizza Monferrato; una super-Barbera, prodotta senza filtrazioni né chiarifiche e affinata solo in acciaio.
Spettacolare, poi, il “Neuvsent”, cioè il Nizza Docg di Cascina Garitina, in acciaio per i primi sei mesi e poi trasferito nel legno, dove evolve per almeno 14 mesi, sviluppando le sue potenzialità esplosive.
E non è tutto: tra le Barbere di Gianluca Morino c'è anche la “Vera Rugiada”, prodotta con uve passite ed elevata in legno per 30 mesi.
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