È da poco iniziato questo 2022 e ancora non sappiamo ciò che ci riserveranno i prossimi mesi. Ma una cosa è certa: grazie alle tendenze vino possiamo riuscire a farci un’idea di ciò che sarà, in modo particolare per il settore in questione.
Prima di tutto, in base a diverse analisi e studi effettuati sul settore e sulle abitudini dei clienti, è emerso che molte persone sono pronte a spingersi verso nuovi sapori. Si vuole quindi abbandonare la propria zona di comfort nel 2022, per cercare nuovi prodotti e vitigni. Come si traduce tutto ciò? Ci si allontana dalle tradizionali etichette “sicure”, come quelle francesi, per esempio, per cercare vini meno conosciuti in tutta Italia e nel resto d’Europa. Inoltre ci sarà grande attenzione rivolta verso l’innovazione da parte dei produttori, mentre i consumatori sembrano intenzionati ad aumentare maggiormente la richiesta di vini rosati. Ma scopriamo di più!
Le caratteristiche dei vini del 2022
I vini che riusciranno a conquistare maggior attenzione sono quelli con una storia, che hanno qualcosa da comunicare e possono contare anche su un valore aggiuntivo. Ciò che i consumatori vogliono è informarsi, sapere molto più di ciò che viene riportato su un’etichetta. C’è voglia di scoprire da dove nasce il vino, in che luogo è prodotto e attraverso quali pratiche responsabili e sostenibili. A livello di storia e prestigio, i vini italiani che sicuramente otterranno sempre maggior riscontro sono il Nero di Troia, il Brunello di Montalcino, il Chianti Classico, il Lambrusco, il Barolo e l’Amarone della Valpolicella, giusto per citarne alcuni.
Ma oltre alla voglia di storia e tradizione, i consumatori cercheranno una produzione più diversificata dei vini. Del resto chi ama e apprezza il buon vino mostra sempre grande curiosità e voglia di ampliare le proprie conoscenze.
Vino e innovazione: il binomio irrinunciabile
C’è da considerare anche un altro aspetto importante rispetto al periodo storico che stiamo vivendo: l’innovazione. Il settore intero dovrà affrontare un importante cambiamento, proprio perché i produttori dovranno necessariamente cercare di abbracciare le nuove tecnologie innovative. L’obiettivo è quello di raggiungere una fascia demografica più giovane, proprio lì dove il vino tende a perdere quota di mercato. Il motivo? L’orientamento dei più giovani verso altri alcolici e altre alternative analcoliche.
Cambierà quindi l’approccio per riuscire a invogliare i più giovani a conoscere, scoprire e apprezzare il vino. E per farlo si punterà sulla vendita online, su nuove forme e strategie di marketing e interessanti opzioni di consegna.
Più rosato per tutti
Ci sono altre interessanti considerazioni e spunti da valutare: direttamente da oltreoceano è emerso che i consumatori si orienteranno verso i vini rosati fino al prossimo inverno. Si punterà però su vini delicati, più leggeri con note fruttate. In modo particolare sembra dominare il concetto di vino naturale: ne hai mai sentito parlare?
Un vino naturale è realizzato con uve biologiche, attraverso la fermentazione spontanea del mosto e senza andare ad aggiungere altre sostanze. La sola cosa che può essere utilizzata è una bassissima quantità di anidride solforosa.
Ma c’è un altro aspetto conclusivo che riteniamo importante considerare: in base al tipo di consumo che è stato fatto del vino negli ultimi 2 anni, pare che sia calata la richiesta del vino rosso. Durante la pandemia e in particolare durante i lockdown, molti bevitori di vino hanno preferito consumare gli spumanti. La conferma della diffusione dei rosati è poi la vera conferma per gli appassionati di vini frizzanti.