Il Nebbiolo è una delle varietà di uva più prestigiose d’Italia ed è noto soprattutto per il suo ruolo nei vini di alta gamma come Barolo e Barbaresco. È una delle prime varietà a germogliare, ma anche una delle ultime a maturare, come meglio indicato in seguito.
Tre anni prima che Kublai Khan fondasse la dinastia Yuan, gli scrittori elogiavano l’uva Nebbiolo del Piemonte settentrionale. Descritta come “nibiol” nel 1268, il suo nome deriva dal latino “nebula”, che significa “nebbia” o “foschia”. La maggior parte dei ricercatori ritiene che il nome derivi dal fatto che la sua maturità giunge più tardi rispetto alle altre varietà rosse: non prima di settembre e ottobre, quando le nebbie autunnali avvolgono le colline piemontesi e inizia la stagione del tartufo bianco. Altri ritengono che il nome derivi dalla patina ruvida di colore bianco che avvolge il chicco d’uva.
Il Nebbiolo è spesso paragonato al Pinot Nero perché entrambi sono notoriamente varietà difficili da coltivare e molto sensibili al terroir, ma quando tutto va per il verso giusto, i loro aromi e la loro eleganza eterea non hanno eguali nel mondo del vino.
A differenza del Pinot Nero, il Nebbiolo ha avuto un successo limitato al di fuori del suo Piemonte. I viticoltori di California, Australia, Cile e Argentina si sono sbizzarriti con quest’uva, ma non ha mai raggiunto la gloriosa complessità e il portamento regale dei migliori vigneti piemontesi di Barolo e Barbaresco.
Il Nebbiolo giovane è un vino molto tannico e con grande acidità, ma dopo un decennio o più i suoi tannini maturano e si ammorbidiscono, il vino prodotto con Nebbiolo, infatti, dà il meglio di sé dopo molti anni dall’imbottigliamento, come dimostrato dal prestigio e dai costi della denominazione Barolo DOCG e Barbaresco DOCG.
Giacomo Conterno è uno dei più grandi produttori del Piemonte ed è a lui che si deve il famoso Monfortino.
Quali sono le caratteristiche sensoriali del Nebbiolo?
La buccia del Nebbiolo è molto sottile e l’uva ha una bassa pigmentazione del colore; quindi, è necessario un lungo processo di macerazione. Ciò contribuisce all’acidità e ai tannini per i quali i vini a base di Nebbiolo sono noti ed è anche parte del motivo per cui questi vini beneficiano dell’invecchiamento. Il Nebbiolo produce vini di colore granata, corposi e ricchi di complessità e sapori: frutti scuri e bacche, spezie ed erbe aromatiche e cuoio. Forse non è l’ideale per i principianti, ma è un must quando ci si addentra nel mondo del vino. Il Nebbiolo si presenta con un’ampia gamma di sentori di frutti rossi, ciliegia e di cedro, spezie di anice, erbe secche o liquirizia, e una terrosità che ricorda il tartufo, il cuoio e il catrame.
Curiosità sulle barbatelle di Nebbiolo nel 1400
Questa antica varietà era così apprezzata in Piemonte che furono attivate una serie di sanzioni per dissuadere i vicini ambiziosi dal rubare le barbatelle. Nel XV secolo, gli statuti del borgo di La Morra vicino Cuneo, prevedevano una multa di cinque lire per i furfanti che avessero trafugato le barbatelle di Nebbiolo e di tagliare le mani ai recidivi, raccomandando l’impiccagione per i saccheggiatori impenitenti che avessero danneggiato più di 15 viti.