Il Chianti Classico è un vino rosso DOCG che si produce con almeno l’80% di uve Sangiovese. Per la composizione del suo blend si possono poi usare vari altri vitigni, sempre e solo a bacca rossa, in particole autoctoni, come il Canaiolo Nero e il Colorino, ma anche internazionali, come il Cabernet Sauvignon e il Merlot.
Sulle bottiglie di Chianti Classico campeggia un Gallo Nero, simbolo dell’antica Lega Militare del Chianti e protagonista di una singolare leggenda medievale, ambientata ai tempi della guerra tra le Repubbliche di Firenze e Siena. Secondo la tradizione, per porre fine alle contese sul territorio del Chianti, si ideò un sistema decisamente singolare, due cavalieri, uno per fazione, dovevano partire all’alba e delimitare i confini del territorio, grazie al canto di un gallo nero il cavaliere di Firenze partì con ambio anticipo, permettendo così ai fiorentini di ottenere il controllo sulla gran parte del territorio del Chianti.
Il territorio del Chianti Classico
Come detto le indiscusse “capitali del Chianti” sono Firenze e Siena e il territorio di provenienza delle uve usate per la produzione di questo vino rosso si trovano a cavallo tra queste due province toscane: parliamo più nel dettaglio di 70.000 ettari compresi tra i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e parte dei territori di Barberino Tavarnelle, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi e San Casciano in Val di Pesa.
Quest’area geografica è caratterizzata da un clima ottimo per la produzione vinicola, uno splendido paesaggio naturale, nel quale si alternano oliveti e lunghi filari di vigneti DOCG.
Differenza tra Chianti e Chianti Classico
C’è un po’ di confusione tra le il nome Chianti e quello Chianti Classico. Da un punto di vista storico e geografico si parla di Chianti, in campo enologico i due termini convivono, ma attenzione non sono la stessa cosa.
Spesso sia i consumatori che anche gli stessi produttori parlano genericamente di vino Chianti, riferendosi anche al Chianti Classico. In realtà però non si tratta affatto di sinonimi, ma di due diverse DOCG, con differenti disciplinari, zone di produzione e consorzi di tutela.
La storia del Chianti è molto antica, ma la sua grande notorietà a livello nazionale iniziò nel XX secolo, quando il territorio di produzione originario non riusciva più a soddisfare una crescente domanda e si avviò quindi una produzione anche fuori dalla zona del Chianti come era stata delimitata già nel 1716.
Nel 1924 nacque il “Consorzio per la difesa del vino tipico del Chianti” e da subito si decise di usare il gallo nero come suo simbolo. Nel 1932, con un decreto ministeriale, si aggiunse al nome Chianti il suffisso “Classico” per distinguere il vino prodotto nella zona di origine da quello di altri territori. In altre zone si producono, ad esempio: il Chianti dei Colli Senesi, quello dei Colli Aretini, ecc. Usando in genere sempre la formula Chianti + zona di produzione.
Chianti classico degustazione e abbinamenti
Il Chianti Classico è caratterizzato da un intenso colore rosso rubino, profumi floreali e fruttati, con intense note di violetta, mora e ciliegia. Se affinato in legno vi si colgono sentori speziati, come quelli di cannella, vaniglia e tabacco.
Si tratta di un vino ruvido ed aspro, ma dal gusto armonioso e persistente, secco delle versioni giovani, diventa negli anni più vellutato. Si tratta un vino rosso decisamente versatile sul fronte dei possibili abbinamenti.
Può accompagnare molto bene primi e secondi dal gusto deciso, a base di carni rosse, arrosti o selvaggina. Accompagna bene poi anche cibi molto sapidi, come salumi e formaggi stagionati e con le sue fragranze si sposa egregiamente con la gran parte dei piatti tipici della tradizione toscana.