I vitigni del Friuli Venezia Giulia sono storicamente apprezzati da appassionati ed esperti del settore. Nel Friuli Venezia Giulia la coltivazione della vite è diffusa sin dall’antichità ed è fortemente legata all’identità del territorio.
Già Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, decantò il gusto del Pucinum, il vino preferito dalla moglie dell’Imperatore Augusto, Livia Drusilla. Si narra che ne era così appassionata da averne sorseggiato un po’ ogni giorno. Era chiamata la bevanda prodotta al di là del Timavo quella che gli storici hanno poi identificato come il Terrano, componente della famiglia del refosco dal peduncolo rosso.
Ma, divagazioni storiche a parte, anche in epoca contemporanea la vite ha un ruolo da protagonista nell’agricoltura del Friuli, al punto che può vantare ben 25 varietà autoctone di alta qualità (che portano a catalogare ben 219 vitigni di origine friulana).
Friuli Venezia Giulia: tra territorio e viticoltura
Volendo fare un’analisi del territorio del Friuli Venezia Giulia, possiamo subito osservare che dispone di un’estensione territoriale piuttosto limitata, soprattutto se si tiene conto della scarsa presenza di zone non montuosa utili alla coltivazione. Il territorio viticolo della regione si può considerare di due tipi:
- a Est e a Sud: ci sono aree discontinue con terreni che “forti” (presenza di impasti pesanti, marne, argille o sedimenti marini) dove è spontanea la produzione di vini robusti;
- Centro e a Ovest: invece, ci sono zone con terreni “magri” (da impasti leggeri, medi calcarei o ghiaiosi) o ancora “normali” (impasto medio ghiaioso, calcareo o argilloso), che invece danno vita a vini snelli.
Nonostante questo la tradizione vinicola è ben radicata ed ha portato ad ottenere enormi successi, primi tra tutti le 9 zone a Denominazione di Origine Controllata.
Le principali varietà a bacca bianca che sono coltivate in regione sono: Chardonnay, Malvasia Istriana, Picolit, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Riesling, Sauvignon Blanc, Tocai Friulano, Traminer Aromatico (Gewürztraminer) e Verduzzo Friulano.
Tra le principali uve rosse del Friuli Venezia Giulia invece ricordiamo Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenère, Franconia (Blaufränkisch), Merlot, Pignolo, Pinot Nero, Refosco dal Peduncolo Rosso, Schioppettino e Tazzelenghe.
I vitigni del Friuli Venezia Giulia
Analizzando l’ampia gamma dei vini friulani possiamo notare che è composta da:
- vini autoctoni,
- alloctoni: ormai ben impiantati in zona,
- transnazionali;
Andando oltre questa classificazione possiamo però notare una caratteristica che li accomuna e che ben rappresenta quasi tutti i vini friulani: tutti, infatti, danno origine a vini freschi e giovani che, secondo gli esperti, andrebbero bevuti entro l’anno.
Il panorama vinicolo del Friuli è maggiormente rappresentato dai vini bianchi, ma sono presenti anche vini rossi e dolci. I vini dolci friulani sono particolarmente interessanti grazie all’impiego di uve autoctone che possono essere considerate autentiche rarità nel panorama enologico mondiale. Un esempio? Il Verduzzo Friulano ed il Picolit.
I vitigni autoctoni del Friuli Venezia Giulia
Vitigni autoctoni a bacca bianca:
- Friulano (ex Tocai friulano)
- Malvasia Istriana
- Ramandolo (Verduzzo giallo)
- Ribolla Gialla
- Picolìt
- Scjaglìn
- Ucelùt
- Verduzzo friulano
- Vitovska
Vitigni autoctoni a bacca rossa:
- Forgiarìn
- Franconia
- Piculìt neri
- Pignolo
- Refosco nostrano
- Refosco dal peduncolo rosso
- Schioppettino
- Tazzelenghe
- Terrano
Vitigni internazionali del Friuli Venezia Giulia
Il Friuli Venezia Giulia, pur avendo molti vitigni autoctoni apprezzati da molti esperti, si contraddistingue per essere una delle regioni dove i vitigni internazionali sono più diffusi e, cosa ancor più interessante e tipica, lo sono nell’ambito di una regione fortemente orientata alla produzione DOC. Si tratta di una evidente particolarità dato che, solitamente, per altre regioni i vitigni internazionali sono di solito associati ai vini IGT o ai vini comuni.
Prendendo in considerazione i 19000 ettari vitati censiti da ISTAT per il 2010, un buon 40% è fatto dai vari Merlot, Cabernet e Chardonnay.