I vitigni del Veneto hanno raggiunto ormai da anni una consolidata fama sia a livello nazionale che mondiale. Volendo cercare le motivazioni che si nascondo dietro tanto successo, potremmo riassumerle in:
- Il patrimonio di vitigni autoctoni del Veneto: da citare: Garganega, Trebbiano di Soave e Prosecco a bacca bianca, Corvina, Rondinella, Molinara e Raboso a bacca nera.
- Diversità territoriale del Veneto: data da zone con suoli alluvionali o vulcanici e dalla presenza sia di montagne che di colline e pianura. Questo ha permesso la produzione di vini di tipologie anche molto diverse tra loro (leggeri e beverini o più corposi ed impegnativi) in grado di andare incontro alle diverse esigenze di mercato.
Il Veneto
Il Veneto è una regione piuttosto variegata dal punto di vista territoriale. Sono presenti catene montuose (alpine e prealpine), zone collinari e un’ampia zona pianeggiante che copre quasi il 60% della superficie totale.
La varietà del territorio e del micro clima ha permesso di portare avanti con grande successo una grande tradizione vinicola. Tra i vini che vengono prodotti nella regione vi sono nomi famosi a livello mondiale come, ad esempio, Amarone, Recioto, Soave, Prosecco, Valpolicella e Bardolino.
Ecco spiegato come il Veneto sia il primo produttore di vino in Italia in termini di quantità e anche grazie ad una superficie vitata di oltre 75.000 ettari.
A testimonianza dell’antica presenza della vite nel Veneto (che risale all’epoca preromanica) abbiamo scritti del VII secolo AC in cui si trovano le prime citazioni scritte sui vini di questa zona ad opera dei Romani.
I Vitigni del Veneto
Il principale vitigno non poteva essere che il Prosecco che, con quasi 18mila ettari, rappresenta il 23% del vigneto veneto. Il peso delle superfici DOC è elevatissimo, circa il 97% del totale. Di questo, la maggior parte si concentra in provincia di Treviso, con una piccola zona in provincia di Padova.
A seguire troviamo un vitigno a bacca bianca: la Garganega, coltivata su quasi 11mila ettari, di cui 9mila sono DOC. Le superfici DOC sono concentrate in provincia di Verona.
Verona è anche la regione dove si concentra il primo vitigno autoctono nero, la Corvina, coltivata nella regione su 7500 ettari, circa il 10% della superficie regionale e circa il 30% di quella di Verona. Praticamente tutta la superficie è iscritta a DOC.
Il Merlot, coltivato su 9650 ettari, è la base per produrre il famoso Valpolicella e il famosissimo Amarone. In questo caso la produzione non è concentrata in nessuna provincia. L’Amarone è principalmente vino comune o IGT e la sua percentuale di DOC è solamente del 46%.
Continuando con i vitigni del Veneto troviamo il Pinot grigio, con 6600 ettari. Del Pinot grigio metà sono DOC e metà no.
Anche il Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Chardonnay hanno peso scarso sulle DOC e allevamento diffuso un po’ ovunque nella regione.
A fine classifica ritroviamo vini autoctoni come la Rondinella.
Corvina
Il Corvina è un vitigno che ha origini poco chiare e comunque relativamente recenti. Il suo nome deriva probabilmente al colore dell’acino maturo, che ricorda le piume del corvo, anche se in realtà i suoi vini non hanno una colorazione particolarmente carica.
Il vino che se ne ricava è colore rosso rubino con sfumature blu-viola. Il profumo è intenso e fruttato con note di amarena, mirtillo, prugna, speziati di pepe (verde e rosa), profumi floreali di viola. Inoltre si distingue per un buon equilibrio tra morbidezza, acidità e sapidità.
Rondinella
Il Rondinella è un vitigno di origini sconosciute, ma si ritiene che sia autoctono del veronese. E’ considerato il vitigno più facile e diffuso della Valpolicella, sia per la sua regolarità produttiva, sia per la grande resistenza alle malattie.
Il vino che si ottiene dal vitigno Rondinella è di colore Rosso rubino, intenso. Al palato è Caldo, sapido e Fruttato.
Molinara
Il Molinara è un vitigno di origini incerte e le prime notizie risalgono al 1818. Il nome dell’uva Molinara deriva dal vernacolo ”mulinara” (mulino), ed è da attribuire al fatto che gli acini di quest’uva sono abbondantemente pruinosi da sembrare quasi spolverati di farina. Più frequentemente l’uva “Molinara” si vinifica insieme ad altri vitigni per dare i noti vini veronesi.
Cabernet Sauvignon
Il vitigno Sauvignon è una delle uve a bacca bianca più diffuse e famose al mondo. Da essa si ricavano alcuni fra vini bianchi più noti ed apprezzati al mondo. Il suo nome deriva da “sauvage”, ossia selvatico. Si tratta di un vitigno semiaromatico, facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche note di uva spina, ortiche, muschio e pipì di gatto, sambuco e foglia di pomodoro.
Merlot
Il Merlot è un vitigno originario del Sud-Ovest della Francia. Nella maggior parte delle zone vitivinicole del mondo, il Merlot è associato al Cabernet Sauvignon; i due vitigni, infatti, si integrano perfettamente. Mentre il Merlot apporta il suo frutto pieno e precoce, il Cabernet Sauvignon dona una maggiore aristocraticità e longevità.
Tocai Rosso
Vitigno ad uva nera, molto diffuso in Europa con diverse denominazioni ma che nel Veneto è coltivato esclusivamente nel Vicentino. Le sue origini più lontane sono spagnole
Vespaiola
L’uva vespaiola è una varietà a bacca bianca autoctona del vicentino. Solitamente viene utilizzato per produrre il Torcolato, un vino passito che deve il suo nome all’usanza di annodare e torcere i grappoli per l’appassimento.