I vitigni della Sicilia, una regione di antiche tradizioni vinicole. Si pensa addirittura che la coltivazione della vite e la vinificazione siano stati portati dai fenici tra i secoli VIII e VII.
Dopo decenni passati un po’ troppo nell’ombra, negli ultimi anni il vino siciliano ha conosciuto un grande successo ed è sempre più apprezzato e richiesto in tutto il mondo. Non a caso vanta un numero sempre maggiore di etichette ed aziende.
I vitigni della Sicilia
La Sicilia si distingue per aver dato la nascita a vini dalla lunga storia come il Marsala; i profumati Passito di Pantelleria e Malvasia delle Lipari: il Moscato di Noto e di Siracusa.
La produzione vanta maggiormente robusti vini rossi ma non mancano interessanti vini bianchi. Analizzando i numeri della produzione vinicola in Sicilia, si evidenzia:
- Una superficie vitata di 103.000 ha (5% in montagna, 65% in collina, 30% in pianura)
- Produzione vinicola: 6.200.000 hl. di questi: il 16% di vini DOP; il 44% di vini IGP. Per quanto riguarda le varietà abbiamo il 47% di vini rossi e rosati e il 53% di vini bianchi
- Denominazioni di origine per il vino in Sicilia: 1 DOCG, 23 DOC, 7 IGT.
I vitigni autoctoni della Sicilia
I vitigni autoctoni siciliani, secondo la “Classificazione del patrimonio viticolo siciliano” effettuata dai Servizi allo sviluppo dell’Assessorato agricoltura e foreste della Regione Siciliana, sono suddivisi in tre categorie:
- Vitigni autoctoni di interesse regionale
Catarratto, Frappato, Grecanico, Grillo, Inzolia o Ansonica, Nerello mascalese, Nero d’Avola,.
- Vitigni autoctoni di interesse locale
Albanello, Alicante o Grénache, Carricante, Corinto, Damaschino, Malvasia di Lipari, Minnella bianca, Moscato bianco, Moscato d’Alessandria o Zibibbo, Nerello cappuccio, Nocera, Perricone,.
- Vitigni autoctoni antichi “reliquia”
Alzano, Anonima, Barbarossa, Bottone Gallo, Bracaù o Grecaù, Canina, Carnuffino, Cornicchiola, Catanese nera, Coda di volpe, Cori di palummu, Dolcetta, Dunnuni, Grossonero, Fiore d’arancio, Fumusa, Inzolia nera, Lucignola, Maiulina, Marsigliana, Minnavacchina, Minnella nera, Montonico nero, Muscatedda, Nivureddu, Olivetta, Oriddru, Orisi, Precoce, Preventivo, Prunesta, Racina di vento, Racinedda, Recunu, Regina, Rosata, Rucignola, Scassabutti, Sultanina, Tallone, Tintorè o Ibisu, Verbo rosso, Visparola, Vitraruolo, Zu’ Matteo, Zuccarato.
I principali vitigni sono a bacca nera sono:
Nero D’Avola
E’ un vino originario della Sicilia sudorientale. Ad oggi è il vitigno a bacca rossa più diffuso e più conosciuto della Sicilia. I grappoli si presentano di medio-grossa dimensione, con una forma cilindrica lievemente conica, di medio spargolo. L’acino ha un colore giallo tendente al verdolino, con lievi sfumature aranciate.
Nerello Mascalese
Il Nerello Mascalese, originario dell’Etna. Spesso paragonato come caratteristiche organolettiche al Nebbiolo ed al Pinot Nero di Borgogna. Il grappolo è mediamente lungo e gli acini, ben compatti, presentano una superficie pruinosa di colore blu scuro.
Frappato
Il Frappato, originario della sicilia sudorientale. E’ un vitigno molto fresco e poco tannico, meglio se servito sui 12 C circa. Il grappolo ha medie dimensioni, e non è spargo. La sua buccia è sottile e racchiude un frutto succoso e fresco, di grandezza media e dal colore granato. Inoltre, questa varietà presenta un carattere tardivo al momento della vendemmia
Nocera
Il Nocera, originario della Sicilia nordorientale, è complementare al Nero D’Avola nella DOC Mamertino.
Corinto Nero
Il Corinto Nero è un vitigno diffuso nell’isola di Lipari.
Perricone
Il Perricone, la cui diffusione si è ridotta negli ultimi anni
I principali vitigni a bacca bianca sono:
- il Catarratto, il vitigno a bacca bianca più diffuso in Sicilia e tra i più diffusi in Italia.
- il Grillo, vitigno dal grande potenziale e dall’ottimo rapporto qualita’-prezzo, nato da in incrocio tra Zibibbo e Catarratto.
- il Carricante, vitigno chiave della viticoltura etnea.
- L’Inzolia, che insieme al Grillo ed il Catarratto costituisce il blend per il Marsala
- Lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria) (introdotto per opera dei Fenici a Pantelleria), vitigno utilizzato nella produzione del celeberrimo Passito di Pantelleria.
- La Malvasia, anch’essa utilizzata prevalentemente per vinificare vini dolci (in particolare la Malvasia delle Lipari).
- Il Moscato di Noto, utilizzato nella produzione dei vini dolci e passiti della Sicilia sudorientale.