I vitigni delle Marche, una regione che ha da sempre rappresenta un antico nucleo di insediamento, coltivazione e propagazione della vite. Le origini della viticoltura nelle Marche risale all’epoca etrusca; fra il decimo e l’ottavo secolo a.C. Plinio il Vecchio ha scritto dei vini delle Marche portando una testimonianza diretta della viticoltura in epoca Romana.
Ancora oggi, nell’ambito della viticoltura italiana, le Marche si caratterizzano per un elevato numero di varietà di viti e per la presenza di ceppi centenari in molti vigneti.
Il Territorio e i vitigni nelle Marche
Le Marche sono un territorio piuttosto variegato: per il 70% collinare e per il restante 30% montuoso. Le fasce pianeggianti, quasi irrisorie, sono limitate lungo la costa e lungo il corso dei fiumi. Il clima delle Marche, a seconda dell’altitudine dei suoi rilievi, è molto vario. E’ più mediterraneo lungo la costa e verso sud e più continentale all’interno e verso nord, dove si verificano anche le maggiori escursioni termiche e dove è maggiore il rischio di gelate.
Le caratteristiche territoriali delle Marche la rendono una regione particolarmente votata per la viticoltura che, negli anni, ha subito continue migliorie e ammodernamenti. La tradizionale forma di allevamento ad alberello o a tutori vivi come olmi o aceri è infatti stata sostituita dalle più moderne forme a spalliera.
I vitigni delle Marche
Quando si parla di vitigni autoctoni, la regione Marche può certamente dire la sua. Il Verdicchio, ad esempio, è uno dei più rappresentativi vitigni autoctoni bianchi italiani ma non è certo l’unico! Volendo analizzare i principali vitigni delle Marche, è doveroso citare:
Biancame
Il Biancame genera il DOC Bianchello del Metauro. Il Biancame deve il suo nome al colore piuttosto scarico delle sue uve. Il vino che si ottiene dal vitigno Biancame è di colore giallo paglierino. Al palato è fruttato, speziato, fresco.
Verdicchio
Il Verdicchio, uno dei vitigni autoctoni bianchi italiani più rappresentativi. Viene coltivato per la maggior parte in provincia di Ancona. In termini di quantità, il Verdicchio occupa il terzo posto ma, c’è da precisare, che ha una produzione di qualità quasi assoluta, con l’87% della produzione vocata a DOC/DOCG.
Con il Verdicchio, grazie alla buona struttura che gli consente di reggere diversi anni di affinamento in bottiglia, si possono produrre diversi stili di vini: dai Verdicchi giovani e freschi fino a quelli più corposi ed armonici. Il Verdicchio ha anche una buona predisposizione all’affinamento in legno, pertanto è in grado di dare vita a delle versioni “Riserva” di assoluto rispetto, ma anche a passiti e versioni spumantizzate sia in autoclave che con il metodo classico.
Vernaccia nera
La Vernaccia Nera è un vitigno a bacca nera coltivato nelle Marche, soprattutto nella zona di Serrapetrona, in provincia di Macerata, dove ancor oggi se ne producono quantitativi molto limitati, tanto da poterla considerare una vera rarità.
E’ utilizzata soprattutto per la produzione del vino Vernaccia di Serrapetrona DOCG. Si tratta di uno spumante rosso ottenuto sottoponendo ad appassimento poco meno della metà delle uve e procedendo alla spumantizzazione dopo l’assemblaggio col vino ottenuto dalle uve non passite. Il vino che si ottiene dal vitigno Vernaccia nera è di colore rosso rubino, trasparente ed al palato è vinoso.
Lacrima
Lacrima è un vitigno a bacca nera coltivato in provincia di Ancona e prodotto con un vitigno aromatico che dona ai vini un profumo inconfondibile. E’ prodotto sia come vino fermo che frizzante e in versione passita.
L’area elettiva di coltivazione di Lacrima è ristretta a Morro d’Alba e comuni limitrofi in provincia di Ancona, dove si produce il vino DOC “Lacrima di Morro”.
Presenta un grappolo generalmente spargolo o poco compatto. Gli acini sono rotondi, di medie dimensioni con buccia di colore blu-nero mediamente pruinosa, di sapore caratteristico. Lacrima germoglia in epoca precoce e questo la rende particolarmente sensibile ai ritorni di freddo primaverili.
L’uva matura dopo la metà di settembre. Fornisce vini dal colore rosso rubino carico con profumo gradevole, intenso, che diventa più complesso nel vino maturo. Il profilo olfattivo dei vini di Lacrima è inconfondibile, il loro sapore è gradevole, morbido, caratteristico, di medio corpo.
La Passerina
Il Passerina è un vitigno a bacca bianca, autoctono dell’Italia centrale. Si trova soprattutto tra Marche e Abruzzo. A dire il vero, la sua provenienza è proprio contesa tra le Marche e la provincia di Frosinone. Il nome Passerina, piuttosto curioso, sembra provenire dai passeri, volatili molto ghiotti dei suoi piccoli acini.
Negli ultimi anni ha conosciuto grande successo anche grazie alle denominazioni di origine delle Marche. Il vino prodotto è di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, a volte dorati; aromi fruttati, floreali e speziati, con sentori di agrumi e vegetali secchi, abbastanza intenso e persistente; normalmente acidulo, con retrogusto amarognolo e buona struttura.