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Oggi il Prosecco docg, il rinomato vino prodotto nella zona di Valdobbiadene, in Veneto, è diventato una vera e propria tendenza, a suo agio in diversi momenti ed occasioni: in realtà si tratta di un vino legato ad una lunga storia e ad una tradizione locale che si tramanda da una generazione all’altra.

Infatti, come sappiamo, un vino eccellente costituisce un importante elemento culturale, e deve essere necessariamente correlato al suo territorio d’origine.

Il Prosecco docg è tipico del territorio che si estende tra Conegliano e Valdobbiadene e la sua presenza documentata risale a circa 3 secoli fa. Anche se, in verità, le ricerche confermano che tragga origine da un vitigno molto più antico, probabilmente già noto in epoca romana, quando il territorio che attualmente si estende attorno a Treviso, includendo Asolo e Conegliano, era una colonia sotto il controllo di Roma.

Non è comunque nota la data precisa in cui tali coltivazioni si siano ampiamente diffuse in quello che è il suo territorio attuale, anche se potrebbe probabilmente risalire all’ultimo periodo di vita della Repubblica Serenissima di Venezia, verso la metà del 1700: è proprio questa la data alla quale risalgono le prime testimonianze scritte del nome Prosecco.

La definizione della zona di produzione del Prosecco

Già nel 1800 Conegliano rappresenta un importante punto di riferimento per quanto riguarda la viticoltura e l’attività enologica, ma è nella prima metà del Novecento che viene definita la zona produttiva del Prosecco, corrispondente ai confini dell’attuale DOCG, ovvero tra Conegliano e Valdobbiadene.

Da questo momento il Prosecco Valdobbiadene Conegliano diventa un vero e proprio prodotto d’eccellenza: nel 1946 nasce la Confraternita del Prosecco e negli anni Sessanta i produttori di questo ormai già rinomato vino si riuniscono nel Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, le località simbolo sia del vitigno che della produzione vinicola.

La storia di questo vino è raccontata naturalmente anche dai luoghi fisici del territorio: la Strada del Prosecco, istituita nel 1966, è la prima strada del vino ufficiale italiana, aperta pochi anni prima del riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata per il Prosecco proveniente dalle 15 località comprese tra Valdobbiadene e Conegliano. Nel 2009, Conegliano Valdobbiadene diventa a tutti gli effetti una delle DOCG italiane; inoltre nel 2019 le colline di questa zona hanno ottenuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità di Unesco.

Nella zona sorgono oggi alcune cantine rinomate per la produzione di questo vino, ormai famoso in tutto il mondo e di certo uno dei simboli, nella cultura enologica, del Made in Italy. Una di queste è sicuramente la cantina Serena Wines 1881, ambasciatrice del Prosecco italiano in tutto il mondo, ma anche fiera rappresentante della tradizione vitivinicola legata al territorio. La tradizione del vino qui è infatti di casa da ben cinque generazioni, sin dal 1881: la storia del Prosecco affonda le sue radici nella tradizione delle famiglie che hanno reso grande questo vino.

Le Colline del Prosecco

Serena1881-0.75Come abbiamo detto, il territorio delle colline del Prosecco, ovvero della zona collinare situata tra Conegliano e Valdobbiadene, ha ottenuto il titolo di Patrimonio dell’Umanità Unesco, in merito al valore culturale, alle tradizioni storiche al quale è legato, ma anche alla bellezza di questi luoghi.

Percorrere gli itinerari che attraversano queste colline significa introdursi in un posto magico e unico al mondo, distante dalle grandi città, in un viaggio che non si limita ad addentrarsi nel mondo del gusto e delle tradizioni enogastronomiche locali, ma porta alla scoperta di un intero mondo di arte, bellezza, cultura, tradizioni e paesaggi indimenticabili.

La zona collinare del Prosecco arriva a toccare sia Conegliano e a lambire il territorio di Vittorio Veneto, con uno scenario suggestivo e rigoglioso, tra colline, terrazze verdi, filari di viti e antichi borghi: un luogo meraviglioso dove il lavoro degli agricoltori non solo non ha sminuito, ma ha addirittura valorizzato il fascino del paesaggio.