Sono due famosi distillati che notoriamente presentano una serie di somiglianze, anche se sono soprattutto le differenze a catturare l’attenzione degli appassionati. Ed è proprio su questo tema che vogliamo concentrarci, per scoprire quali sono i punti che differenziano Brandy e Cognac. Faremo un viaggio completo, per scoprire sia come sono prodotti, ma anche quali sono le regioni di produzione.
Brandy e Cognac: partiamo dalla produzione
Come viene prodotto il brandy? Il suo nome è l’abbreviazione dell’inglese brandywine, che significa vino bruciato (distillato). E’ l’acquavite che si ottiene attraverso la distillazione del vino e prevede un invecchiamento in botte. Si parte dalla distillazione del vino sano, da vinacce e fecce, ma il prodotto migliore si ottiene da vini ad alta acidità, con scarso tenore alcolico e un livello aromatico neutro. Le tecniche di distillazione possono essere diverse in base al tipo di strumento che si usa, ma è importante eliminare le parti iniziali (teste) e finali (code), come avviene nel caso di altri spiriti. Si ricavano notoriamente acquaviti che vanno dal 52% al 72% di alcol, ottenendo un litro di distillato partendo da 10 di vino. Arrivati a questo punto, per ottenere il brandy si richiede un invecchiamento in botte, rispettando le regole previste del paese di produzione. E’ importante considerare la durata minima del periodo trascorso in botte e anche le tipologie di legno accettate.
Se lo si vuole ammorbidire è possibile aggiungere in alcuni casi lo zucchero, ma anche il caramello per dargli la giusta colorazione. Viene molto utilizzato in Italia e anche in Spagna, soprattutto per correggere il caffè, oppure subito dopo un pasto anche come digestivo. Si abbina notoriamente con il cioccolato amaro che riesce a far esaltare il suo gusto. I vini che sono usati possono essere indistintamente bianchi, rosati o rossi
Il cognac: dove nasce e come si produce
Il cognac è un altro distillato di vino protetto da denominazione d’origine AOC (appellation d’origine controlée): si produce nella costa occidentale della Francia, nel nord di Bordeaux. E’ diventato molto conosciuto a livello mondiale ed è prodotto in modo talmente rigoroso che deve provenire proprio da una precisa zona geografica e rispettare determinate lavorazioni dell’uva. Si usa soprattutto l’Ugni Blanc, presente sul 98% della superficie della regione, che ha il giusto grado di acidità (utile per la conservazione) e poco zucchero. E’ importante che presenti una concentrazione alcolica non alta e si possono usare in minima parte altre tipologie di uva come Colombard, Folla Bach, Sèmillon Montis e Folignan.
Sono previste delle sottozone che presentano a loro volta delle peculiarità, e parliamo di:
- Grande Champagne: in questa zona si realizza un Cognac di lungo invecchiamento, con corposità e una struttura forte con note floreali;
- Petite Champagne: si trova più al sud e si produce un prodotto sfruttando un sottosuolo caratterizzato dalla minor presenza di gesso e maggiore friabilità del terreno. E’ adatto al lungo invecchiamento ed è lievemente diverso dalla sottozona precedente.
- Borderies: l’influenza dell’oceano Atlantico e i terreni argillosi rendono i vini estremamente strutturati, al fine di rafforzare altri Cognac. Ha sentori floreale e un ottimo equilibrio, tanto da essere usato per rafforzare gli altri.
La distillazione del cognac
Prima di passare alle diversità tra brandy e cognac dedichiamoci alla fase di distillazione di quest’ultimo. Come detto sono previsti dei passaggi fondamentali che se saltati potrebbero compromettere il prodotto finale. Serviranno molti anni per poter definire pronto il prodotto: il vino base non dovrà rovinarsi durante i processi di fermentazione, distillazione e invecchiamento. Per garantire tutto questo è importate ricordare che:
- E’ prevista la raccolta meccanica delle uve, con seguente pressatura soffice;
- Non si aggiunge anidride solforosa;
- Sono usati solo lieviti selezionati per lavorare sulla corretta fermentazione;
- E’ richiesta la conservazione nei tini di acciaio che tengono lontano l’ossigeno;
- La distillazione avviene entro il 31 marzo che segue la vendemmia.
Il Cognac è distillato all’interno di alambicco discontinuo che prevede 2 passaggi: il primo produce la Brouillis con percentuale alcolica al 30%. Il secondo permette di avere uno spirito che non deve superare il 72,4% in volume.
Ma allora quali sono queste differenze tra Brandy e Cognac
- Il brandy nasce come distillato a base di vino, ma il cognac usa solo vitigni di uva bianca;
- Sono più antiche le origini del brandy, divenuto popolare nel XIV secolo in Europa;
- Le produzioni sono simili ma il primo viene fatto invecchiare in botti di rovere;
- Il Cognac è prodotto solo nella specifica regione francese e deve rispettare tutte le regole imposte dal BNIC (Bureau National Interprofessionel du Cognac) e non potrà essere lavorato al di fuori dei confini francesi;
- La differenza più grande è quella legata al loro sapore, al colore e soprattutto ai profumi che riescono a emanare.